La prima esperienza applicata del registro assistenti familiari è stata sviluppata per servire 32 comuni della Provincia di Roma, per un totale di circa 100mila abitanti ed è stato gestito dal Distretto Sanitario G4. Il registro disponeva di due sezioni: una dove potevano iscriversi le famiglie bisognose di assistenza, l’altra riservata alle operatrici di settore. Così dichiarava l’ente gestore:
“L’incontro tra la domanda e l’offerta verrà garantito da un software informatico che ad ogni richiesta di assistenza sarà in grado di ricavare i nominativi delle candidature più attinenti e coerenti con le esigenze delle famiglie richiedenti. Per questo, il registro disporrà di un ampio database, in cui verranno immagazzinate numerose informazioni sia sulle esigenze delle famiglie che sulle competenze delle assistenti, grazie ad una specifica modulistica consegnata al momento dell’iscrizione.”
L’assistente familiare è una delle figure che negli ultimi anni ha consolidato la presenza nel campo dell’assistenza sociale. Nel recente passato è stata riconosciuta con valore professionale dalla Regione Lazio che ha promosso specifici interventi formativi mirati a qualificare e specializzare le tante donne già operative nel settore.
Un riconoscimento necessario, ma soprattutto doveroso da parte delle istituzioni, in considerazione dell’importante ruolo sociale ricoperto dalle migliaia di cittadine italiane e straniere ogni giorno coinvolte nelle attività di assistenza a persone non autosufficienti e/o agli anziani.
